COLTIVAZIONE: per procedere alla coltivazione è necessario predisporre il terreno qualche mese prima della messa a dimora delle piantine. Prima del trapianto, il terreno viene preparato con un'aratura, sia per arieggiarlo, sia per eseguire anche la concimazione, preferibilmente organica. I lavori successivi al trapianto consistono in una o due sarchiature del terreno con un sarchiatore o un rastrello per eliminare le erbe infestanti prima della messa a dimora delle piantine. Predilige terreni da semipesanti a pesanti, ricchi di sostanze nutritive con una reazione del terreno da neutra ad alcalina e una buona portata dacqua. Ha grandi esigenze d'pprovvigionamento idrico, quindi è necessario prevedere buone possibilità dirrigazione. È necessaria una rotazione tri-quadriennale. Soprattutto su terreni acidi compare l'ernia del cavolo, qualora si tralasci una rotazione (gozzi alle radici). Ha un buon valore di coltura precedente. E' una pianta che si può coltivare anche in primavera-estate con raccolta prima dei forti geli invernali, anche se ha una buona resistenza al freddo. Si consiglia di distanziare le piante cavolo cappuccio a circa 40 x 35 cm oppure 35 x 35 cm.
CONCIMAZIONE: prima della messa a dimora delle piantine si concima il terreno con fertilizzante granulare a lenta cessione, che permette il mantenimento di un ottimale livello nutrizionale nel terreno. Dopo anni di esperienza, nella nostra azienda, abbiamo ottenuto ottimi risultati utilizzando, per la coltivazione dei nostri ortaggi, il fertilizzante a cessione programma Starter Green Cote, che grazie alla sua esclusiva formulazione, rilascia nel terreno la giusta combinazione di azoto, fosforo e potassio, senza inquinare.
IRRIGAZIONE: i cavoli cappucci richiedono che l'umidità venga mantenuta alta, uno dei motivi per cui si effettua una doppia vangatura sul terreno di impianto, prima di mettere a dimora i semenzali. Usare una pacciamatura che limiti la traspirazione.
USI: il cavolo cappuccio Benelli può essere consumato crudo, cotto, oppure usato per preparare i crauti, cioè affettato, pressato e lasciato fermentare sotto a un peso con laggiunta di bacche di ginepro, semi di cumino e finocchio selvatico.